martedì, 23 Aprile 2024
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ALLO STUDIO OSTRAKA DELL’VIII SEC. A.C. DA SAMARIA, ISRAELE

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Antichi ostraka, quelle iscrizioni incise o scritte con inchiostro realizzate su frammenti ceramici, provenienti dalla regione israelitica della Samaria a datate all’VIII secolo a.C., rinvenute agli inizi del XX secolo, sono identificati tra le prime raccolte di antichi scritti ebraici.

Nonostante un secolo di ricerche, gli aspetti peculiari di quest ostraka rimangono ancora in discussione, comprese le loro precise origini geografiche (ad esempio, quale dei villaggi della Samaria possa esserne la provenienza), ma anche il numero di scribi coinvolti nella loro composizione.

Un nuovo studio dell’Università di Tel Aviv, pubblicato sulla rivista PLOS ONE, rivela che solo due scrittori sono stati coinvolti nella composizione di 31 delle oltre 100 ostraka rinvenuti e che gli scrittori erano contemporanei, indicando che le iscrizioni erano state scritte nella stessa città di Samaria.

La ricerca per lo studio è stata condotta da diversi dipartimenti dell’università israeliana, dalla Scuola di Scienze matematiche a quella di fisica, da docenti di archeologia dell’età del bronzo e del ferro e da studiosi dell’Istituto di Archeologia Marco Nadler.

Le iscrizioni elencano i dettagli delle spedizione delle forniture di vino e olio a Samaria, per un periodo di sette anni. Per gli archeologi, forniscono anche informazioni critiche sull’infrastruttura logistica del Regno di Israele/Samaria. Le iscrizioni presentano la data di composizione (anno di un determinato monarca), il tipo di merce (olio, vino), il nome di una persona, il nome di una tribù, il nome di un villaggio vicino alla capitale destinatario della merce. Sulla base degli studi paleografici, si desume che gli ostraka sono datati alla prima metà dell’VIII secolo a.C., probabilmente durante il regno di Re Geroboamo II di Israele.

Secondo Israel Finkelstein, docente di archeologia, se due scribi scrivessero medesimi ostraka ed entrambi fossero situati in città piuttosto che in villaggi circostanti, indicherebbe una burocrazia di palazzo al culmine della prosperità organizzativa nel Regno di Israele”. Inoltre, secondo gli studiosi, i risultati della ricerca, accompagnati da altre prove, sembrerebbero anche indicare una dispersione limitata di alfabetizzazione in Israele all’inizio dell’ottavo secolo a.C.

Il team interdisciplinare ha sfruttato, dunque, un nuovo algoritmo costituito dall’elaborazione delle immagini e da tecniche di apprendimento automatico recentemente sviluppate per concludere che due autori hanno scritto i 31 ostraka esaminati, con un intervallo di correlazione prossimo al 95%.

L’innovativa tecnica potrebbe essere utilizzata in altri casi, anche fuori Israele: lo strumento consente il confronto della scrittura a mano e può stabilire il numero di autori in un determinato corpus.

La nuova ricerca segue i risultati di uno studio pubblicato nel 2016 dallo stesso team che indicava una diffusa alfabetizzazione nel Regno di Giuda circa due secoli dopo, intorno alla fine del VII secolo a.C. Per quello studio, il gruppo ha sviluppato un algoritmo con il quale è stato stimato il numero minimo di scrittori coinvolti nella composizione di ostraka rinvenuti nella fortezza del deserto di Arad. Tale indagine ha concluso che almeno sei scrittori hanno composto le 18 iscrizioni che sono state esaminate, in apparente contrasto con la nuova ricerca.

I ricercatori ritengono che durante questi due secoli trascorsi tra la composizione della Samaria e i corpora di Arad, ci sia stato un aumento dei tassi di alfabetizzazione all’interno della popolazione dei regni ebraici e solo grazie alla ricerca del 2016 si è riusciti a migliorare la metodologia sviluppata, cercando il numero minimo di autori e introducendo nuovi strumenti statistici per stabilire una stima per il numero di mani operanti in un corpus.

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Israele

 

 

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