sabato, 20 Aprile 2024
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18.000 OSTRACA RINVENUTI AD ATHRIBIS, BASSO EGITTO.

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Nuove scoperte da Athribis, la città del Basso Egitto, presso la moderna Benha: il centro è attestato già dal Medio Regno ma l’epoca di maggiore floridezza sembra datarsi a partire dalla dinastia saita (XXVI, corrispondente al VII secolo a.C.) in poi. Gli egittologi guidati da Christian Leitz, Istituto per gli studi sul Vicino Oriente antico (IANES) dell’Università di Tubinga in collaborazione con Mohamed Abdelbadia e il team del Ministry of Tourism and Antiquities, hanno recuperato più di 18.000 frammenti di ostraca inscritti, quei frammenti ceramici che servivano come materiale per scrivere.

Gli ostraca documentano elenchi di nomi, acquisti di cibo e oggetti di uso quotidiano e persino scritti provenienti da una scuola vergati dagli studenti come una sorta di punizione. Anticamente gli ostraca erano scritti con inchiostro e una canna o un bastone cavo (calamus).

Una quantità così grande di reperti è stata rinvenuta solo una volta in Egitto, nell’insediamento operaio di Deir el-Medineh, vicino alla Valle dei Re, a Tebe/Luxor. Gli ostraca recuperati forniscono uno spaccato della vita quotidiana dell’antico insediamento di Athribis, quasi 200 chilometri a nord di Luxor.

Circa l’80 per cento dei frammenti ceramici sono inscritti in demotico, la scrittura amministrativa e popolare comune nei periodi tolemaico e romano, che si sviluppò dallo ieratico dopo il VII secolo a.C. Tra i reperti più comuni vi sono ostraca vergata in greco ma il team si è imbattuto anche in iscrizioni in caratteri ieratico, geroglifico e, più raramente, in copto e arabo.

Hanno anche scoperto gli ostraca pittorici, una categoria speciale: secondo Christian Leitz, uno dei membri del team, questi frammenti mostrano interessanti rappresentazioni figurative, inclusi animali come scorpioni e rondini, umani, divinità del vicino tempio, persino figure geometriche.

Il contenuto degli ostraca varia dagli elenchi di nomi ai resoconti di diversi alimenti e articoli di uso quotidiano. Un sorprendentemente numero di frammenti è ascribile all’uso scolastico: sono presenti elenchi di mesi, numeri, problemi aritmetici, esercizi di grammatica e un ‘alfabeto degli uccelli. A ogni lettera è stato assegnato un uccello il cui nome iniziava con quella lettera. Un numero di ostraca contiene anche esercizi di scrittura che il team di ricerca classifica come tavolette punitive.

Gli egittologi di Tubinga lavorano ad Athribis dal 2003 e dal 2005, nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato dalla Fondazione tedesca per la ricerca, hanno scoperto e pubblicato dei resti di un grande tempio fatto costruire da Tolomeo XII, il padre della famosa Cleopatra VII. Questo progetto è stato completato e il tempio è ormai aperto ai visitatori.

Eretto nel I secolo a.C. per la dea leone Repit e il suo consorte Min, fu convertito in un convento di suore dopo che i culti pagani furono banditi nel 380 d.C. Dalla primavera del 2018 sono in corso gli scavi a ovest del tempio, in un altro santuario e il team si è imbattuto nei numerosi ostraca qui citati. Gli scavi sono ancora in corso. A ovest dell’area di scavo stanno venendo alla luce edifici a più piani con scale e volte; il resto dell’area è stato riempito di macerie nel corso dei secoli.

L’analisi degli ostraca è condotto da un team internazionale guidato da Sandra Lippert, responsabile della ricerca presso il Centre national de la recherche scientifique (CNRS) di Parigi. Gli ostraca pittografici sono oggetto di indagine da parte di Carolina Teotino, dell’Università di Tubinga.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Eberhard Karls Universität Tübingen

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